Anarchismo. Una storia globale e italiana (1945-2025). Nell’80° della Federazione Anarchica Italiana.

Convegno studi in memoria di Italino Rossi

Carrara 11-12 ottobre 2025

Nel nome di Bakunin, di Malatesta, di Berneri, ma anche di Gino Lucetti e dell’antifascismo…

La FAI, organizzazione strutturata, federalista, autogestita, nasceva come erede della UAI (Unione Anarchica Italiana del 1919-’20) e di variegate esperienze associative dell’esilio antifascista, della guerra di Spagna, del confino e della Resistenza armata. Essa si costituiva nel settembre 1945 a Carrara dove celebrava il suo primo congresso nazionale con la partecipazione di numerosi delegati provenienti da tutta Italia. Nel frattempo rivedeva la luce, come settimanale, «Umanità Nova» – periodico che tutt’oggi si pubblica –, gloriosa testata quotidiana messa a tacere dai fascisti. Il clima da “stato nascente” era euforico e suscitava grandi speranze. I punti salienti della lotta politica libertaria riguardavano allora i problemi della ricostruzione, l’azione sindacale e l’organizzazione del movimento. In specifico, sulla ricostruzione, si indicavano i seguenti obiettivi: neutralità dell’Italia e rifiuto delle spese militari; parità per le donne; azione diretta contro i proprietari terrieri; studio per l’applicazione di nuovi sistemi produttivi a gestione collettiva; finanziamenti per la ricostruzione edilizia gestiti localmente; scuola libera e gratuita. Per il movimento era comunque una transizione traumatica dal protagonismo di massa del periodo pre-fascista verso un nuovo scenario nazionale e globale: l’avvento della democrazia e della repubblica in Italia, e la guerra fredda dispiegata nei continenti che richiedeva ai libertari un rinnovato impegno antitotalitario oltre che anticapitalista e antimilitarista.

Oggi, a distanza di 80 anni, un gruppo di studiose/i, con il supporto di archivi e centri studi altamente specializzati, promuove un convegno scientifico in due dense giornate allo scopo di evidenziare, nel lungo arco temporale trascorso, elementi di continuità e “rottura”, periodizzazioni e percorsi militanti, “culturali” e generazionali, di un anarchismo che, dall’immediato dopoguerra ha attraversato – contaminandosi e contaminando i movimenti – il tardo novecento e ormai il primo quarto dell’attuale secolo. Le visuali che vengono proposte sono al tempo stesso “italiane” e globali, territoriali e “dal basso”. L’approccio sarà multidisciplinare e transnazionale, privilegiando reti relazionali, storie di vita e biografie di militanti, individuando le connessioni tra l’anarchismo e il pensiero radicale contemporaneo.

Il convegno si articola in quattro sessioni tematiche: Geografie transnazionali dell’anarchismo italiano; Anarchici e partiti politici nell’Italia repubblicana (1946-1977); Anarchismo e nuovi movimenti (anarca-femminismo, antispecismo, Lgbtqia+, …); Anarchismo, sindacato e conflitti sociali.

Le giornate sono dedicate alla memoria di Italino Rossi (1940-2024), studioso e militante della Federazione Anarchica Italiana.

Giorgio Sacchetti

Coordinatore del Comitato scientifico

sacchetti.giorgio@gmail.com

Carrara, giugno 2025

p. s. seguiranno programma e info

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